Non chiamiamoli "alberi morti" perché in piedi o distesi al suolo, sono ancora fonte di cibo per animali e habitat di piante, muschi e licheni. Sacrilegio è bruciarli o tagliarli, perché gli alberi secchi possono ancora rivivere tramite scultori del legno che collaborano con la Natura capricciosa e imprevedibile. Giuseppe Penone e David Nash sono tra questi.
ALBERI: QUANDO LA NATURA SI FA ARTISTA
{loadposition googlestellacci}
Prolungando il naturale ciclo di vita dell’albero, e sotto lo scalpello di visionari, possenti tronchi e rami intricati diventano sculture viventi. Così querce e sugheri, faggi e palme vittime di calamità naturali o di malattie, tagliati per far posto a nuovi edificati o senescenti nelle aree forestali sono materiale grezzo per opere artistiche metafisiche, come quelle di Penone e Nash. Cangianti, perché variano impercettibilmente nel tempo con il torcersi e il flettersi del legno fresco; effimere perché si degradano inesorabilmente a causa della materia di cui sono fatte. Le fibre degli alberi cambiano a seconda della specie e delle località in cui crescono: l’aria, l’acqua e il vento ne definiscono caratteristiche uniche per ogni esemplare.
Image may be NSFW.
Clik here to view.
La pelle, gli alti fusti e le radici sottili sembrano protagonisti usciti dalle fiabe nordiche o offerte in sacrificio per divinità del bosco, avvolti da un’aurea magica e capaci di diffondere una potenza vivificante sia in ambienti naturali, foreste e giardini, sia nei musei.
"L’artista che sussurra agli alberi", Giuseppe Penone, li ha studiati, scavati e fusi con il bronzo creando opere d’arte incredibili.
"Per me non c’è differenza fra uomini e alberi. Il mio lavoro consiste nell’asserire il principio d’identitàfra essere umano e natura."
Image may be NSFW.
Clik here to view.
"Gli alberi" dell’autore torinese sembrano venir fuori da una sapienza alchemica ancestrale: all’interno dei tronchi vi è racchiusa la forma stessa dell’opera. Abbattuti dalle guardie forestali in Canada e nella Foresta Nera, arrivano nel suo capannone industriale di porta Palazzo a Torino, dove l’artista li osserva e poi scava, scolpisce, e li fonde con il bronzo. Nel 2013 espone a Versailles nei giardini di André Le Nôtre, luogo di meditazione e scenario perfetto per calchi di tronchi, alberi folgorati e incisi in oro e bronzo, radici rovesciate su cui cresce nuova vita.
Image may be NSFW.
Clik here to view.
Image may be NSFW.
Clik here to view.
L’indissociabilità tra natura e arte accomuna l’artista torinese di "Rovesciare gli occhi" (famoso autoritratto con pupille specchianti) a David Nash, scultore britannico che utilizza per le sue opere unicamente tecniche tradizionali, legni dei boschi e piante viventi in crescita.
David Nash ha avuto l’onore di esporre le sue opere nel 2010 ai Kew Gardens, i prestigiosi giardini botanici di oltre 326 acri a soli trenta minuti da Londra. Alberi caduti per vecchiaia o malattia collaborano con l’artista trasformandosi in piramidi fatte da tanti coni, enormi radici minuziosamente tagliate quasi a ricordare le fattezze del viso di un orco, veri e propri totem che accarezzano il cielo, cortecce e tronconi tenuti in equilibrio per magia. Nash decide fin dagli inizi della sua carriera artistica di lavorare con il legno perché è un materiale che oppone il giusto grado di resistenza, a differenza della pietra che ne oppone troppa e l’argilla troppo poca. Alcune sculture sono bruciate o verniciate con olii per prevenire gli attacchi degli insetti.
Image may be NSFW.
Clik here to view.
Image may be NSFW.
Clik here to view.
Image may be NSFW.
Clik here to view.
Ambientalista convinto e scultore flessibile, ascolta la natura e si sottomette al suo volere. L’enorme albero di eucalipto trovato in California, la colonna fatta di cortecce di sughero del Portogallo e tutte le sue sculture in continua evoluzione rappresentano il risultato della battaglia creativa tra natura e uomo.
Clik here to view.
