Biophera 2.0 è un progetto ambizioso che riguarda la realizzazione di un modulo abitativo in grado di assicurare il comfort indoor e di adattarsi alle esigenze di chi ci vive, producendo l’energia necessaria in modo completamente autonomo.
La sfida nasce da un’idea di ZEPHIR-Passivhaus Italia e si sviluppa grazie al lavoro fatto dal Politecnico di Torino DAD insieme all’Università della Valle d’Aosta, Vallèe d’Aoste Structure, gli enti certificatori Zephir, Minergie e PEFC ed è patrocinato dalla Regione Valle d’Aosta e dal Comune di Courmayeur. Hanno inoltre permesso la sua realizzazione importanti aziende nazionali ed internazionali.
MODULI ABITABILI: LA CASA SU RUOTE ÁPH80
{loadposition google1}
Biosphera 2.0 ha inizio con un concorso promosso dal gruppo Woodlab (progetto culturale che si sviluppa all’interno della facoltà di architettura del Politecnico di Torino e che si propone di diffondere l’utilizzo del legno) insieme alla start-up Be-Eco (che si occupa di bio-edilizia), al quale hanno partecipato 100 tra studenti di architettura e ingegneria delle università italiane, a cui è stato chiesto di ipotizzare un concept di modulo abitativo itinerante da realizzare seguendo i principi della progettazione passiva.
Il modulo abitativo itinerante vincitore del concorso
Tra le 15 proposte presentate, una è stata quella vincitrice del concorso -ideata da sei studenti del Politecnico di Torino- ed è stata utilizzata per tracciare le linee guida del progetto.
Il concept vincitore consiste in uno schema semplice dal carattere innovativo: si tratta di un modulo di appena 25 mq realizzato con tecnologie all’avanguardia. Il modulo si sviluppa secondo una pianta rettangolare in cui trovano spazio gli ambienti principali di un’abitazione quali la zona notte, il bagno, l’angolo cottura, lo spazio per il relax e al centro un cavedio tecnico necessario per il funzionamento di questa casa così particolare.
Il modulo abitativo realizzato è quindi una casa passiva in grado di assicurare il benessere indoor, capace di funzionare in tutti le condizioni atmosferiche mediante un comportamento adattivo rispetto al contesto climatico in cui è inserita. Per dare valore a tale peculiarità, il progetto Biosphera 2.0 si arricchisce di un aspetto molto originale, infatti non si ferma alla costruzione del prototipo, ma il progetto stesso diventa itinerante!
Il viaggio ha avuto inizio lo scorso febbraio 2016 e si concluderà a febbraio 2017, spostandosi in sei luoghi: Courmayeur, Aosta, Milano, Rimini, Torino, Lugano, e sarà abitato da 24 abitanti che hanno la possibilità di raccontare la loro esperienza nella casa direttamente sul blog del sito.
L’esperienza itinerante di Biosphera 2.0 tende quindi ad uno scopo importante: mostrare che è possibile un altro tipo di abitazione, libera dalla superfetazione degli impianti termici che nel tempo, nelle nostre case, si sono sommati a loro stessi con l’obiettivo di avvicinarsi al sogno del benessere termico indoor; e quand’anche sia stato raggiunto, probabilmente avrà prodotto un consumo di energia esagerato. Energia generata presumibilmente da fonti non rinnovabili.
Il progetto del modulo passivo
Nello specifico, il modulo è realizzato mediante una struttura portante in legno (certificato Pefc), mentre l'involucro è costituito da una parete ventilata con isolante in lana di roccia. Le superfici vetrate sono realizzate con serramenti in legno e alluminio con triplo vetro, e sono dotate di tende oscuranti come schermature esterne. Il fotovoltaico in copertura e l'utilizzo della ventilazione meccanica controllata rappresentano gli impianti dell'abitazione.
All’interno ogni dettaglio -anche relativo alla tipologia degli elettrodomestici e dell’illuminazione- è concepito con attenzione ed è inserito con una logica importante, cioè quella secondo cui un progetto è completo quando ogni elemento che lo costituisce non potrebbe che essere quello che è, e non potrebbe trovarsi in un posto diverso. Questa logica, nel processo di realizzazione di una casa passiva è sostanziale, in quanto pone al centro il tema della progettazione integrata.
Il monitoraggio del progetto
Biosphera 2.0 però si spinge ancora oltre. In questa fase di sperimentazione infatti ci sarà un’importante attività di monitoraggio che riguarda:
- La reazione del modulo abitativo ai climi e alle condizioni atmosferiche più varie (è assicurata una temperatura interna pari a 21 gradi centigradi d’inverno, e 25 gradi centigradi d’estate);
- Lo stress ambientale attraverso la valutazione dei livelli di inquinamento acustico e atmosferico, soprattutto quando il prototipo si troverà in città come Milano e Torino;
- La qualità della vita all’interno di Biosphera 2.0. Ogni abitante sarà infatti dotato di un braccialetto (sviluppato dalla società Empatica) che dovrà monitorare costantemente parametri quali frequenza e battito cardiaco, temperatura corporea, attività elettrotermica.
In altri termini, l’efficacia del progetto sarà ininterrottamente controllata, e quindi supportata da riscontri scientifici, oltre che dalle esperienze degli ospiti della casa. Questo aspetto è fondamentale perché rappresenta la volontà di percorrere in modo deciso una nuova strada, con l’obiettivo di mostrare quale possa essere la potenzialità di un edificio passivo, in cui mancano i classici impianti termici, provando a superare l’aspetto forse più difficile da affrontare: ovvero il fattore abitudinario.
La sfida è ambiziosa, ma ci auguriamo che questo anno di viaggio della Biosphera 2.0 possa raggiungere il suo obiettivo e mostrarsi capace di un nuovo modo di abitare, quello del futuro!