Nell’era dell’ ipermodernità la minor necessità di un accesso fisico ai luoghi ha rappresentato l’incipit per la progettazione di “infrastrutture slow” le quali, combinandosi con quelle “tradizionali”, hanno portato a virtuosi esempi di complessiva riorganizzazione del territorio. La trasformazione in spazi della stanzialità, dello stare e dell’incontro, e non solo del transito, non è più una remota realtà: una rivitalizzazione
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Turismo slow: la legge delle 3E per la salvaguardia del territorio
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