Nell’era dell’ipermodernità le reti digitali ci hanno in parte liberati dalle ormai obsolete servitù date dalla necessità di un accesso fisico: cui le infrastrutture possono diventare “slow” e, combinandosi con quelle tradizionali, “fisiche”, possono portare ad una riorganizzazione complessiva del territorio. La trasformazione in spazi della stanzialità, dello stare e dell’incontro, e non solo del transito, non è
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Il nuovo volto green di Mosca: infrastrutture come paesaggi urbani
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