Lo scorso 14 Ottobre si è tenuta a Ferrara la cerimonia per l'assegnazione del “Premio Italiano Architettura Sostenibile” nato e promosso dalla collaborazione della ditta Fassa S.r.l. ed il dipartimento di Architettura di Ferrara. L'iniziativa nasce per valorizzare quei progetti capaci di dare una risposta alle necessità dell'uomo senza dimenticare la salvaguardia del territorio e dell'ambiente. Con una partecipazione di oltre 150 progetti, il concorso ha premiato le tesi di laurea, dottorato o specializzazione post-laurea che meglio hanno saputo interpretare il tema della sostenibilità.
PREMIO FASSA BORTOLO 2013: I PROGETTI VINCITORI
{loadposition google1}
I PROGETTI VINCITORI
In occasione delle premiazioni si sono distinti due progetti, considerati particolarmente meritevoli dalla giuria. I due gruppi di lavoro, entrambi provenienti dall'Università IUAV di Venezia, si sono aggiudicati il primo ed il secondo premio per le tesi di laurea seguite dal Prof. Benno Albrecht e dalla Prof.sa Sara Marini. I progetti hanno dimostrato di saper sviluppare ed applicare in modo opportuno le tematiche della sostenibilità.
EcoTurismo per Machu Picchu
Il progetto, che si è aggiudicato la Medaglia d'Oro-Tesi di laurea Giovanni Formentin, Massimo Gatti e Gianluca Stefani interpreta ambiente e società come elementi morfogenetici per un’architettura sostenibile.
Il turismo rappresenta una grande risorsa per Machu Picchu, ma lo sviluppo eccessivo degli ultimi anni lo ha trasformato in un potenziale pericolo per l'intera area. L'idea di progetto è creare un turismo che non sia dannoso, anzi che sappia valorizzare il luogo e viceversa che permetta al luogo stesso di trarne vantaggio, attraverso la creazione di una serie di centri in grado di autoalimentarsi. I centri ecoturistici, così sono stati chiamati, sono pensati per essere perfettamente autosufficienti dal punto di vista energetico ed alimentare, ciò è stato reso possibile grazie alla partecipazione attiva dei cittadini.
Il coinvolgimento delle realtà locali diventa una risorsa fondamentale per la gestione dell'articolato sistema di centri ecoturistici, grazie alla competenza e l'esperienza propria di chi vive in quei luoghi, e diventa anche opportunità per la comunità di crescere secondo dei principi tipici di uno sviluppo comunitario. La struttura del progetto rappresenta una forte integrazione tra architettura e paesaggio reinterpretando i tipici terrazzamenti del luogo, i così detti “andenes”, che diventano l'elemento caratterizzante del progetto.
Nuove fonti d’acqua per le genti del lago Ciad
Il progetto di Giorgia Pirrioni e Massimo Plazzer ha vinto la medaglia d'argento-tesi di laurea.
Intervenire in un territorio nell'area subsaharianaè spesso molto complicato per una serie di problemi territoriali, il progetto prova a dare una risposta al problema della desertificazione che affligge le zone nelle vicinanze del lago Ciad. Il problema della mancanza di acqua ha portato al progressivo spopolamento dell'area che rischia di essere abbandonata definitivamente. Il progetto prevede la costruzione di una serie di nuovi villaggi residenziali concepiti in modo da raccogliere ed accumulare l'acqua piovana durante la stagione delle piogge, per utilizzarla poi nei periodi di siccità.
Il sistema di raccolta sfrutta il principio del pozzo veneziano raccogliendo l'acqua da grandi superfici e dalle strutture del villaggio stesso e convogliandola, attraverso canali, in grandi cisterne. L'acqua immagazzinata viene utilizzata per le esigenze del villaggio e permette di garantire un secondo raccolto nella stagione arida, secondo il principio di rotazione delle culture: un terzo della superficie totale viene coltivato, i restanti due terzi lasciati a maggese ed utilizzati per il pascolo. In questo modo si ottiene una maggiore produttività dei terreni permettendo una vita stabile durante tutto l'anno e impedendo l'abbandono delle aree e d interrompendo il processo di desertificazione. L'intero progetto ruota attorno alla semplicità di costruzione e dei materiali in modo da permettere agli abitanti del luogo di autocostruirsi le strutture necessarie al funzionamento del processo.
Il presidente di giuria Victor López Cotelo in occasione delle premiazioni diceva: “La sostenibilità deve essere considerata come punto di partenza di ogni azione progettuale, avendo particolare coscienza dell’uso delle limitate risorse del nostro pianeta”. Cercare di avvicinarci all'architettura sostenibile sempre di più è la chiave per leggere il mondo in modo diverso e l'occasione per tanti di emergere in un mercato sempre più competitivo. Il premio italiano architettura sostenibile da l'opportunità ai giovani progettisti di sperimentare questo avvicinamento e valorizzare lavori ai quali sono stati dedicati tempo ed energie con la semplicità che caratterizza i giovani architetti. Costruire un'architettura consapevolmente sostenibile può e deve essere la sfida del nostro presente per il futuro di tutti.