L’infograficaè una rappresentazione semplificata di informazioni più o meno complesse. Come forma di comunicazione sta riscuotendo sempre più successo, perché con una visualizzazione attraente consente di comprendere e digerire praticamente qualsiasi dato, dal sistema elettorale ai curricula vitae. Anche le più famose architetture, grattacieli più alti e prodezze strutturali, edifici comuni e piccole città sono stati rappresentati grazie alle infografiche. Come si può sintetizzare la realtà e quali i processi rappresentativi? Lo scopriamo con un'intervista ad Alessandra Carbone che ha raccontato la sua città con tinte piatte e linee efficaci. Il progetto B70032, in collaborazione con Domenico Guaccero e Giuseppe Cornacchia, rappresenta monumenti storici e simboli di Bitonto, come il grifone della Cattedrale romanica, prelibatezze culinarie e peculiarità pugliesi.
Puglia: dal Salento il design tra riciclo e tradizione
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Come è nata l’idea progettuale? Quali sono i protagonisti?
B70032 collection souvenir design&more, in realtà, è un progetto molto ampio, ma per comodità lo definiamo progetto di marketing territoriale in cui l’esperienza di un luogo viene raccontata attraverso oggetti fortemente connotanti. La linea è nata a Bitonto (Bari) e il Codice di Avviamento Postale ha ispirato il marchio. Raccontiamo i monumenti, i prodotti tipici, gli usi e i costumi, attraverso una ricerca che abbiamo dovuto, in questa prima fase, limitare a 16 soggetti. La ricerca su un territorio è piuttosto illimitata, così come lo sarà la nostra linea, ovvero sempre in divenire.
In base a quali criteri sono stati scelti i monumenti e i temi della città? Turisti e residenti restano incantati dalla purezza delle chianche, dalle stradine strette e del profumo dei panni stesi nelle cittadine assolate della Puglia. Con piacere si scopre che nella collezione c’è spazio per edifici di vari periodi storici: non solo l’imponente Torrione Angioino ma anche la più recente Basilica dei S. Medici, i taralli tipici e la Galleria Nazionale… com’è avvenuta a livello tecnico questa trasposizione su carta? Hai utilizzato foto, schizzi dal vero, disegni tecnici…
In qualità di designer del progetto, parto innanzitutto dalla ricerca, scelgo alcuni soggetti rappresentativi che possano dare, nell’insieme, l’idea del luogo. Li fotografo, studio le immagini realistiche e, come ultima fase, essendo una progettista della cartachesintetizza concetti per professione, realizzo il segno grafico.
Leonardo da Vinci diceva che la semplicità è il più alto stadio di sofisticazione. Non la pensano così la maggior parte dei clienti che spesso esigono risposte complicate a quesiti semplici. Anche la rappresentazione architettonica è cambiata nel tempo, dai disegni a mano libera si è arrivati a render foto-realistici e simulazioni video. Si avverte sempre una certa diffidenza da parte dei profani verso le nuove forme rappresentative che, seppur con varie tecniche e approcci, non comportano minore energie e talento…
Curiosità, sperimentazione e creatività sono l’essenza del mio modo di vivere. Spaziando nei campi più diversi ho sempre cercato un modo nuovo per esprimermi con stile ed essenzialità. Cerco di vivere con coerenza e di chiedermi il perché delle cose e degli avvenimenti intorno a me. Mi pongo di fronte alla realtà concreta che, senza attenzione, sfuggirebbe, cercando di riprodurla con semplice verità. In vena di citazioni, ne faccio una anche io, del grande maestro Bruno Munari: complicare è facile, semplificare è difficile. Per complicare basta aggiungere tutto quello che si vuole, perché il senso dell’abbondanza da, erroneamente, l’idea di riempire i vuoti, ma gli spazi non sono vuoti, sono spazi. Per semplificare bisogna togliere, e per togliere bisogna sapere cosa togliere. Togliere invece che aggiungere vuol dire riconoscere l’essenza delle cose e comunicarle nella loro essenzialità. A queste forme ci sono giunta grazie alla passione per la ricerca della purezza nell'arte visiva. Nei soggetti rappresentati c’è una composizione di forme colorate che, per la disposizione sulla superficie e per l'intensità del colore, danno una sensazione di movimento del colore che, libero dagli intralci della narrazione, propone forme autonome, mirate a cogliere ritmi, cadenze, accordi, di cui il mondo dei colori e delle forme è ricco.
Guardando i metodi rappresentativi classici, come pensi si sia evoluto e si evolverà il gusto grafico? La semplificazione è dovuta a una necessaria riduzione di imput visivi o ad una naturale scelta di apprendimento/visione della realtà? Come quando per ricordare qualcosa appuntiamo velocemente con linee e colori a tinta unita…
Si apprende quando si stabilisce una connessione tra stimolo, ovvero il segnale che arriva dall’ambiente, e risposta, ovvero il comportamento. Il comportamento di colui che apprende risulta essere un adattamento alle contingenze degli eventi e degli obiettivi; ogni persona ha in sé la somma di tutte le esperienze passate con tutte le connessioni tra segnali, comportamenti e conseguenze. La semplificazione è una naturale scelta di apprendimento. Togliere invece che aggiungere potrebbe essere una regola per la comunicazione visiva a due dimensioni come il disegno e la pittura, a tre come la scultura o l'architettura, a quattro dimensioni come il cinema. Questo processo porta fuori dal tempo e dalle mode. Il teorema di Pitagora ha una data di nascita, ma per la sua essenzialità è fuori dal tempo.La semplificazione è il segno dell’intelligenza, cito un antico detto cinese: quello che non si può dire in poche parole non si può dirlo neanche in molte.
Molte rappresentazioni, specie di architetture famose riportano dati tecnici ed informazioni sui progettisti o data di realizzazione. Hai mai pensato a vere e proprie infografiche che riportino dati, come percentuali e statistiche rese meno noiose da cromie e grafici?
Nella preistoria, i nostri antenati hanno creato le mappe, primi esempi di infografica. La cartografia è di parecchi millenni precedente alla scrittura. Nel 1626 Christoph Scheiner pubblica Rosa Ursina, in cui usa una grande varietà di elementi grafici per rivelare la sua ricerca astronomica sul sole, usando una serie di immagini per spiegarne la rotazione. Le infografiche, descrivendo dati e informazioni come fossero immagini, sono perfette per spiegare con semplicità elementi complessi e sicuramente questa è una delle strade in cui B70032, con i suoi tanti racconti, si evolverà.
La città non è fatta solo di architetture, ma anche di sapori, profumi e colori. Al di là del valore educativo della rappresentazione semplificata delle architetture, non è possibile illustrare la città con il solo costruito… la geografia emozionale geografia emozionale ci insegna a classificare e codificare le realtà e il nostro vissuto con i sentimenti quali protagonisti indiscussi … che relazione hanno i tuoi disegni con i colori e il tuo vivere la tua terra?
I colori, tanti, diversi, vari, ognuno con un suo impatto, anche emotivo, l’armonia cromatica e il loro utilizzo armonico, fanno parte del nostro vissuto fin dalla più tenera età, partendo da una scoperta che poi è certezza: l’armonia è data in natura, a noi tocca solo riprodurla (a questo proposito ha pubblicato un libro per bambini sull’utilizzo dei colori armonici in natura, La natura e i suoi colori - Edizione La meridiana, n.d.r.). Se la nostra natura è la terra degli ulivi, con i suoi verdi e i suoi marroni caldi, il mare con i suoi azzurri, la chianca dei nostri centri storici, le architetture dei trulli, le forme piuttosto piatte della murgia, il profumo della focaccia nei forni in pietra, o quello del calzone di cipolla e il ragù la domenica nei vicoli, a noi non rimane che osservare, educarci ed educare all’armonia e alla bellezza che è intorno, fuori e dentro di noi. Perché la bellezza ha un potere: rendere tutti più belli, che per gli antichi significava anche più buoni. Buona scoperta del bello e del buono che è in ognuno!