In Giappone, nella città di Tokyo e nelle vicine Nerima e Saitama, sono sorti negli ultimi quattro anni quattro edifici che si propongono di reinventare il tipo architettonico della “banca”.
I progetti, tutti realizzati dall’architetto Emmanuelle Moureaux, dell’omonimo studio architettonico e commissionati dalla “Sugamo Shinkin Bank”, si distinguono tra loro per le diverse soluzioni estetiche adottate, mantenendo in comune la varietà di colori che rappresenta uno degli elementi distintivi dello stile dell’architetto.
La prime due banche sono state costruite a Tokiwadai e Shimura, nella prefettura Itabashi di Tokyo.
In copertina: banca a Saitama.
LA BANCA ETICA DI PADOVA FIRMATA DA TAMASSOCIATI
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BANCA A TOKYO TOKIWADAY
Il primo edificio realizzato nel 2010 è contraddistinto da pattern interni ed esterni all’edificio basati su alberi e foglie stilizzati immersi in un monolitico blocco bianco, spezzato dai vivaci colori che incorniciano i volumi contenenti le finestrature.
BANCA A TOKYO SHIMURA
La seconda realizzazione, risalente al 2011, si differenzia esternamente per via di una serie di piani asporgenza variabile, variamente colorati ed illuminati nelle ore buie. All’interno della banca l’illuminazione privilegiata è quella naturale, ottenuta da ampie aperture vetrate al piano terra e dei pozzi luce ellittici che attraversano interamente i tre piani di cui è composto l’edificio e favoriscono al contempo la ventilazione naturale.
BANCA A NERIMA
La costruzione della terza banca a Nerima, nel 2012, abbandona il concetto dei piani orizzontali in facciata a favore di una soluzione verticale, composta da alti pali variopinti che delimitano il perimetro dell’edificio e suggeriscono l’idea del bambù, elemento verde ampiamente utilizzato per l’arredamento interno della banca.
BANCA A SAITAMA
Nel suo ultimo progetto, l’architetto riprende gli elementi estetici che caratterizzano i precedenti tre edifici: il colore, stavolta proposto in facciata tramite volumi cubici a sbalzo; l’uso persistente del legno nella pavimentazione, materiale che infonde un senso di calore e comfort maggiore rispetto ai classici marmi solitamente impiegati nelle banche; l’uso del verde, sfruttando in questo caso i contenitori cubici della facciata come vasi per fiori e piccoli arbusti. La luminosità anche in questo caso è un altro elemento importante, anche se a differenza dei precedenti lavori è proposta in maniera meno massiccia, ma più dinamica, utilizzando alcune facce dei cubi in facciata come finestre.
Il recente completamento della Sugamo Shinkin Bank a Saitama nel 2014, chiude, almeno per ora, l’elenco di queste particolari banche, il cui motto non a caso è “We take pleasure in making happy customers”.
L’architettura di Emmanuelle Moureaux infatti infonde un senso di vivacità, non suggerisce certo l’idea di una banca, tanto che l’obbiettivo è proprio quello di slegare la naturale associazione visiva e psicologica che la banca infonde al cliente: solitamente vista come “fredda”, introversa e rigida. Per raggiungere questo risultato più apprezzato dal cliente i materiali (in particolare il legno), la luce ed il verde giocano un ruolo fondamentale, unito al sapiente utilizzo dei colori infonde infatti un’atmosfera più gradevole in un edificio che storicamente non si presenta mai in maniera così energica e vitale.
Nel complesso, le soluzioni proposte dall’architetto francese si allineano con quella che è ormai la sua firma ed il suo modo di vedere l’architettura. La scelta nell’affidare i progetti ad Emmanuelle Moureaux non è certo casuale, e se l’intento di chi ha commissionato i progetti era quello di dare un nuovo volto al concetto architettonico di banca, più vivace, meno impersonale e rigido, l’obbiettivo è stato senza dubbio raggiunto.