I ricercatori dell’Università di Toronto hanno scoperto un processo economico e veloce che potrebbe permettere la produzione di spray on utilizzando i raggi solari, attraverso l’impiego di una manifattura abbastanza modesta. Sarebbe ancora meglio se il materiale fosse “stampato”, in modo tale da poter essere applicato ed utilizzato, per poter trasformare in oggetti solari qualsiasi elemento, dagli aerei alle suppellettili per il giardino.
{loadposition googlefasciano}
La ricerca è stata condotta dal ricercatore Illan Kramer, dell’Università di Toronto, che ha chiamato il sistema sprayLD. Come molti progetti spray-on precedenti, sprayLD utilizza punti quantici colloidali (CQD): si tratta di minuscoli puntini, invisibili ad occhio nudo, che possono agire come un materiale fotovoltaico assorbente sensibile alla luce.
Image may be NSFW.
Clik here to view.
{youtube}Q7DZzufHy1o{/youtube}
Kramer ed i suoi colleghi hanno inventato una tecnica nuova ed economica che utilizza CQD, il processo è basato sulla stampa-giornale. La spiegazione è che: “SprayLD è basato su un liquido contenente CQD, che viene applicato direttamente su superfici flessibili, come pellicole di plastica, o come l’inchiostro su un rotolo di carta. Questo metodo di rivestimento incorpora le cellule in processi produttivi molto semplici.”
Per questo metodo l’efficienza rimane un aspetto particolare da considerare: il sistema sprayLD converte circa l’8,1% della luce solare, contro il 15-20% dei tetti costituiti da pannelli standard. Kramer stesso tuttavia ha sottolineato come, sebbene stia lavorando per rendere possibile un incremento dell’efficienza delle celle solari, questo metodo è importante soprattutto per l’economicità di realizzazione, nonostante il livello di efficienza non sia alto come nel caso di pannelli standard.
Image may be NSFW.
Clik here to view.
Kramer specifica: “Il mio sogno è quello, un giorno, che potrete veder arrivare due tecnici con degli zaini simili a quelli utilizzati dai Ghostbusters, che si recano a casa vostra per spruzzare i tetti”.
Troppo avveniristico, o forse no?
Clik here to view.
