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Channel: Architettura Ecosostenibile: bioarchitettura, design e sostenibilità
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Facciate dinamiche: l'architettura diventa viva

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L’architettura prende vita, gli involucri cambiano forma ed aspetto grazie alle innovazioni e alle tecnologie di ultima generazione. Un semplice sistema di oscuramento non sempre offre il grado di schermatura necessario agli ambienti interni di un edificio: le diverse orientazioni delle facciate, l’andamento giornaliero ed annuale del sole richiederebbero facciate che, ora dopo ora, mutino configurazione garantendo un ottimo microclima interno.

Diversi professionisti si sono cimentati nella progettazione di elementi cinetici dell’involucro in grado di garantire un miglior comfort termoigrometrico e visivo all’interno degli edifici, vediamo qualche esempio!

In copertina: L'Institut du Monde Arabe a Parigi, Jean Nouvel, foto © Peter Visontay

FACCIATE DINAMICHE: LA DOPPIA PELLE IN VETRO CHE CAMBIA CON LA TEMPERATURA

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ESEMPI DI PROGETTI CON FACCIATE DINAMICHE

L'Institut du Monde Arabe a Parigi - Jean Nouvel

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L’edificio si trova a Parigi, nel V Arrondissement, rappresenta la sintesi tra la tradizione araba e cultura architettonica occidentale. All’interno non ospita un semplice museo, bensì un vero e proprio centro culturale con sale espositive, una biblioteca, sale conferenza e spazi per spettacoli.  Jean Nouvel riesce caparbiamente a fondere insieme le due culture da un punto di vista architettonico unendo le forme più razionali tipiche dell’occidente e i motivi geometrici tipici degli edifici arabi. La facciata sud rappresenta un vero e proprio manifesto di questa fusione culturale. È costituita da 240 diaframmi in acciaio quadrati e poligonali che richiamano i motivi geometrici arabi. Grazie a dei sensori questi diaframmi si aprono e si chiudono nell’arco della giornata per garantire l’illuminazione naturale e l’ombreggiamento all’interno dell’edificio. Oltre a creare una facciata sempre in movimento, evocano una curiosa sensazione nel visitatore,sembra quasi ditrovarsi all’interno di un set in cui gli obiettivi delle macchine da ripresa si aprono e si chiudono. In questo modo la luce viene scissa in tanti fasci luminosi, di dimensioni variabili a seconda delle aperture,il che rende gli ambienti molto suggestivi. Anche qui il richiamo alla tradizione architettonica araba è voluto, la luce naturale ha un ruolo di primo piano in tutti gli ambienti.

Il padiglione Quadracci al Milkwaukee Art Museum - Santiago Calatrava

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Questo Padiglione, realizzato da Santiago Calatrava nel 2001, è un’aggiunta al già esistente padiglione del Museo d’arte di Milwaukee. La singolarità di questo edificio, oltre che dalla particolare forma, è data dall’involucro esterno costituito da 72 nervature metalliche che si aprono fino ad un’altezza massima di 60 metri. La loro funzione principale è di schermatura, ma il carattere scultoreo, tipico delle opere di Calatrava, fa si che non sia il classico brise soleil, piuttosto ricorda l’eleganza di un battito di ali. Così le nervature con un movimento coordinato, quasi coreografico assumono anche una valenza fortemente estetica. Di giorno si aprono per lasciar passare la luce solare, in tal modo gli ambienti si scaldano in modo passivo, mentre la sera o nelle giornate piovose si richiude a guscio come a voler proteggere l’edificio. L’effetto è di assoluta leggerezzae permette di renderesempre vario lo skyline di Milwaukee.

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LA CINETICA: UN NUOVO MODO DI FARE ARCHITETTURA

Volgendo uno sguardo al futuro sembra che l’architettura cinetica sia un nuovo modo di pensare gli edifici, alcuni progettisti ed artisti ne fanno il perno di tutti i loro progetti.

Abu Dhabi Investment Council Headquarters - Aedads Architects and Arup Engineers

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Le due torri gemelle ad Abu Dhabi  ospitano gli uffici di sedi finanziarie, raggiungo i 150 metri di altezza. Sono costituite da una doppia pelle:un primo involucro vetrato è protetto da un secondo costituito da pannelli mobili a nido d’ape ancorati alla struttura portante tramite elementi metallici. L’apertura e la chiusura di questi dispositivi serve per controllare e regolare la quantità di luce che entra all’interno dell’edificio, evitando il surriscaldamento e garantendo una migliore illuminazione naturale, con conseguente risparmio energetico. Anche in questo caso il meccanismo è ricercato anche da un punto di vista estetico. Grazie alla particolare conformazione assunta durante l’arco della giornata, non solo l’edificio sembra prendere vita, ma,grazie alla particolarità del design dei pannelli, la pelle esterna assume anche tridimensionalità. L’edificio, inoltre, è sostenibile anche grazie ad accurate scelte progettuali che hanno permessodi ridurre del 40% la produzione di CO2 nelle varie fasi di realizzazione dell’opera.Inoltre sono presenti impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia ed aree verdi in copertura.

One Ocean Pavillon Expo, Yeosu-Kr - Soma

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Il Padiglione progettato da Soma a Yeosu nel 2012 vuole incarnare il tema principale dell’Expo “The Living Ocean and Coast". Ubicato sulle coste dell’oceano sembra essersi plasmato dallo stesso: forme curve continue come una superficie senza limite. Proprio a questo proposito la facciata principale, grazie ai dispositivi cinetici, richiama l’andamento sinuoso delle onde. Si fa manifesto di uno dei temi dell’Expo come l’uso responsabile delle risorse umane, che in tal caso viene espresso attraverso una facciata cinetica costituita da lamelle mobili, simbolo del progresso tecnologico intelligente, sensibile ai temi della sostenibilità e della bioclimatica, che permette di ottenere un risparmio energetico e di regolare l’entrata della luce diretta. Le lamelle creano un gioco di facciata che ha incuriosito molto i visitatori accompagnando la loro visita.

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Q1 Thyssenkrupp quarter, Essen - JSWD Architekten + Chaix&Morel et Associes

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L’edificio ospita le sedi e gli uffici di diverse aziende, nel quartier generale della ThysseKrupp a Essen in Germania. Inserito all’interno di un masterplan che vede diversi edifici connessi tra loro da un sistema di percorsi pedonali e da una vasta area verde. Il Q1 richiama l’attenzione su di sè grazie alla sua altezza e alla particolare forza espressiva. È un gioco di volumi e di vuoti, così come di materiali e contrapposizioni. All’interno i progettisti giocano con passerelle e doppie altezze, mentre all’esterno sembrano plasmare un cubo con sottrazioni e addizioni di materia. Il centro del cubo, totalmente vetrato, viene inquadrato da una cornice fatta di brises soleil cinetici.Costituiti da pannelli di forma triangolare ciascuno composto da lamelle. Un totale di quasi 400 mila lamelle in acciaio inossidabile che cambiano conformazione spaziale a seconda della posizione del sole, filtrando la luce diretta e garantendo un’ottima illuminazione diffusa negli uffici con il vantaggio di non ostruire la vista verso l’esterno.

UN BINOMIO HIGH TECH

Sebbene il binomio architettura-movimento poteva sembrare impensabile, l’evoluzione high tech ci mostra come l’architettura ben si adatta alle nuove tecnologie e come queste si prestino alla progettazione di involucri bioclimatici.


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