Anie, la Federazione delle aziende produttrici ed installatrici di componenti e sistemi per la generazione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica ad uso industriale e civile, ha aperto un’inchiesta circa la convenienza o meno dei sistemi di accumulo dell'energia solare, con l’obiettivo di massimizzare l’autoconsumo.
Il risultato è sorprendente: l'inchiesta fa emergere che la redditività complessiva annuale di un impianto medio fotovoltaico sia aumentata di circa il 50%, andando dal 30% all’80-85%. Incremento che si stima aumenterà ancora nel corrente anno 2015.
FOTOVOLTAICO A CONCENTRAZIONE: COME INTEGRARLO IN FACCIATA
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L’INDAGINE ED I SUOI RISULTATI
Per svolgere accuratamente la ricerca statistica, l’Anie ha richiesto gli andamenti e le prospettive del mercato locale, per quanto riguarda l’uso di sistemi di accumulo, siano essi stazionari o automotive, di inverter fotovoltaici, connessi alla rete o integrati con i sistemi di accumulo e l’uso delle colonnine di ricarica, ad un gruppo rilevante di imprese del settore, circa il 61,4% del totale.
Il risultato è che la maggioranza delle ditte intervistate preveda per il 2015 un ulteriore incremento del fatturato, nel mercato interno, fino al 10%; a supportare i professionisti, potrebbe intervenire la più recente regolamentazione, attesa per l’anno in corso, la quale si concentrerà sull’integrazione di inverter fotovoltaici con sistemi di accumulo stazionari, per utenze residenziali e commerciali.
Questo comporterebbe sicuramente l’emanazione di regolamenti attuativi del GSE, circa gli accumuli in connessione alla rete, e delle circolari sul regime fiscale dell’energia autoprodotta ed auto consumata, per quanto concerne i Sistemi Efficienti di Utenza (SEU).
LA CONVENIENZA: LA GERMANIA SCOMMETTE SUI SISTEMI DI ACCUMULO
Non è l’Italia l’unica nazione ad aver scommesso sui sistemi di accumulo, presso l’Istituto di ricerca Fraunhofer IFF, di Magdeburgo, è stata sperimentata con successo la megabatteria, denominata Smart Grid Energy Storage System, abbreviata in SGESS, capace di servire più impianti di produzione fornendo un quantitativo di energia pari a quella utilizzata da ben 100 famiglie.
La prossima mossa sarà quella di sostituire le batterie agli ioni di litio con quelle di flusso, o a metalli liquidi, per una maggiore flessibilità, costi vantaggiosi e resistenza agli sbalzi di temperatura.