In Catalogna – Spagna - nei pressi della città di Girona sorgeva, nascosta tra gli alberi di una foresta di querce da sughero e, affacciata verso il mare Mediterraneo, una fattoria abbandonata all’incuria del tempo. Oggi, grazie all’intervento dello studio di progettazione olandese ZEST Architecture si può scorgere tra le foglie una costruzione in pietra con ampie finestre rettangolari aperte verso il paesaggio mozzafiato.
LA CASA DEL PESCATORE: L'INTERVENTO DI RECUPERO A GIRONA.
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IL PROGETTO DI VILLA CP A GIRONA
La vecchia casa colonica catalana composta da due volumi, uno principale che era destinato ad abitazione e uno più piccolo leggermente discosto che era destinato al bestiame, è stata trasformata in moderna abitazione. Le pareti perimetrali in pietra sono state mantenute e consolidate, i solai sono stati ripristinati in legno e i travetti sono stati lasciati a vista mentre gli interni si contraddistinguono per un trattamento delle superfici e per la scelta degli arredi in linea con le tendenze contemporanee.
L’abitazione è disposta su due livelli non completamente fuori terra, infatti la struttura sfrutta il naturale declivio della collina appoggiandosi ad essa. Al piano terra si trova la zona notte con tre camere da letto, due bagni, la lavanderia e uno studio, invece al primo piano è collocata l’ampia zona giorno e la camera per gli ospiti con i rispettivi servizi. Il piccolo volume accessorio accoglie un appartamento disposto su due livelli e costituito da due stanze e un bagno.
Una particolare attenzione è stata posta nel trovare soluzioni adeguate alla vecchia costruzione e allo stesso tempo ecosostenibili. È stato installato un impianto geotermico che alimenta i pannelli radianti a pavimento e che garantisce il riscaldamento d’inverno e il raffrescamento d’estate. Per le pareti è stato impiegato il sughero come isolante termico, mentre per gli interni sono stati utilizzati dei rivestimenti in fango e canne di bambù.
La piscina, creata ex novo, non è un vezzo alla moda, ma costituisce parte integrante dell’impianto di fitodepurazione, è infatti alimentata dall’acqua piovana e dalle acque di scarico dei bagni che vengono filtrate dal terreno e concorrono, insieme all’acqua raccolta dal tetto, ad alimentare la cisterna dalla quale si attinge per irrigare il giardino.