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L'Expo nella storia: tra cultura e tradizione

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A distanza di 164 anni dalla prima esposizione universale di Londra, il prossimo 1 Maggio Milano aprirà le porte al mondo intero per inaugurare Expo 2015. La 35° edizione della manifestazione sarà sviluppata sul tema: “Nutrire il pianeta”. Tutte le esposizioni universali precedenti hanno affrontato temi riguardanti l’intera umanità e focalizzati sull’ambiente, l’emergenza alimentare, ecc.

A partire dal 1923 l’Ufficio Internazionale Esposizioni tracciò le linee guida delle esposizioni universali, decidendo di svolgerle ogni cinque anni per una durata di almeno sei mesi. Nonostante la natura temporanea, la maggior parte delle Expo hanno lasciato una forte impronta nei diversi paesi in cui sono state ospitate.

A questo proposito ripercorreremo la storia delle esposizioni universali soffermandoci su alcune edizioni che storicamente lasciarono il segno.

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Le esposizioni universali nella storia

Il 1851è ricordato come anno della prima esposizione universale a Londra, intitolata Great Exhibition of the work of Industry of all Nations; fu un’occasione per mostrare al mondo intero la potenza industriale inglese. Questa edizione rimase nella storia per il noto Crystal Palace, grazie all’uso innovativo di ferro e vetro, in seguito distrutto da un incendio.

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Nel 1876 Expo sbarca per la prima volta negli Stati Uniti a Philadelphia, con un’edizione visitata da circa 11 milione di visitatori, in cui viene presentato per la prima volta al pubblico il Ketchup.

In seguito ricordiamo l’Expo del 1889, come la più famosa tra le esposizioni universali, tenutasi a Parigi per la ricorrenza del centenario della rivoluzione francese. In tale occasione fu costruita la Tour Eiffel (alta 324 m) che doveva essere smontata al termine dell’esposizione e invece ancora oggi rimane come uno dei maggiori simboli di Parigi e della Francia. La capitale francese ospitò anche nel 1900 una successiva edizione divenuta popolare per il record di oltre 50 milioni di visitatori e il cinematografo dei fratelli Lumière. Tuttora la città porta i segni di questa esposizione, poiché furono costruite la Gare de Lyon, la Gare d’Orsay (attuale Musée d’Orsay), il Petit Palais, il Grand Palais e il ponte Alessandro III.

Il 1906 invece è l’anno dell’Italia, in particolare di Milano, che ospita per la prima volta Expo per celebrare l’apertura del traforo Sempione che permise il collegamento ferroviario tra Milano e Parigi. In seguito a tale esposizione rimasero il parco Sempione e l’acquario Civico.

Nel continente asiatico la prima esposizione avvenne nel 1970 a Osaka; i visitatori poterono ammirare per la prima volta un treno ad alta velocità che raggiunge i 500Km/h ,la prima versione di un telefono cellulare e un reattore nucleare; in questa edizione si sviluppò il tema del miglior utilizzo delle risorse naturali.

Il 2000è particolarmente importante per la storia di Expo, soprattutto dal punto di vista della sostenibilità. Questa edizione si svolse per la prima volta in Germania, ad Hannover, lasciando alle future Expo un nuovo approccio: “i principi di Hannover”  grazie ai quali si inizio a porre maggior attenzione alla costruzione di padiglioni sostenibili e a ridotto impatto.

La 34° edizione di Expo, tenutasi nel 2010 a Shanghai,è segnata dal record di oltre 73 milioni di visitatori. L’esposizione a tema “Better city, better life” affrontava il tema dello sviluppo delle città sotto un’ottica sostenibile. In questa edizione si proposero nuovi modelli di città per dare una speranza di vita migliore a tutta l’umanità.

Questo percorso attraverso la storia di Expo si conclude con l’apertura di Expo 2015 a Milano, edizione in cui si tratterà il tema dell’alimentazione focalizzandosi sul diritto ad un’alimentazione sana e sufficiente. I padiglioni presenti, provenienti da tutto il mondo affronteranno questo argomento giocando con i temi della creatività, tradizione e innovazione tecnologica.

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IL PADIGLIONE ITALIANO

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L’Italia ha scelto di sviluppare, per il proprio padiglione, il tema dell’alimentazione attraverso il concept del “vivaio” metaforicamente concepito come uno spazio protetto che aiuta i progetti e i talenti dei giovani a germogliare, offrendo loro un terreno fertile. Le linee guida sono la trasparenza, l’energia, l’acqua, la natura e le nuove tecnologie.

Il padiglione italiano si propone come un landmark all’interno del villaggio Expo, collocato su uno dei quattro punti cardinali. La struttura, progettata in un’ottica sostenibile e a impatto quasi zero, é composta da quattro blocchi espositivi, rivestiti esternamente da 900 pannelli di cemento biodinamico. Questo materiale, prodotto all’80% da aggregati riciclati provenienti da scarti di lavorazione del marmo di Carrara, ha la proprietà di “catturare” gli inquinanti presenti nell’aria trasformandoli in sali inerti. Questo processo provoca la riduzione dello smog presente nell’aria.

GLI ALTRI PADIGLIONI DELL'EXPO

La maggior parte dei padiglioni presenti interpreta il tema della nutrizione in chiave sostenibile. L’Austria, per esempio, intitola il suo padiglione “Breathe” considerando il nutrimento primo dell’uomo, l’aria. Questo padiglione avrà una performance equivalente ad una foresta di 1,3 ettari, per opera di centinaia di alberi impiantati che produrranno 62 kg di ossigeno all’ora.

Israele sviluppa diversamente la tematica del nutrimento planetario, intitolando il suo padiglione “Fields of Tomorrow”. L’obiettivo é trasformare i terreni aridi in campi fertili grazie all’innovazione tecnologica del “Vertical planting” che propone la coltivazione di alimenti primari come riso, mais e grano su moduli verticali attraverso l’irrigazione a goccia computerizzata. Grazie a questa innovazione tecnologica, il padiglione israeliano si presenterà ricoperto da un campo verticale lungo 70 m e alto 12.

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Tanti altri saranno i padiglioni che svilupperanno in chiave sostenibile il tema della nutrizione e porteranno le loro specialità alimentari per sostenere e promuovere un evento di scambio culturale che soltanto pochi eventi universali come Expo possono consentire.

Saremo tutti curiosi di vedere se anche questa edizione lascerà il segno come le precedenti.


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