I dammusi sono le abitazioni tradizionali dell’isola di Pantelleria: unità abitative di derivazione araba (le loro origini sono, infatti, da ricercarsi nel periodo in cui gli arabi abitavano l’isola, tra il VI e il VII secolo d.C.), oggi diventate famose anche perché sono molti i dammusi panteschi di recente acquistati e ristrutturati da personaggi illustri e abbienti, divenuti case di villeggiatura estiva.
Abitazioni tradizionali della Papua Nuova Guinea
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Originariamente nate come unità abitative per le famiglie contadine che avevano necessità di spostarsi tra le diverse aree dell’isola in base alla stagione e alle colture che operavano, i dammusi di Pantelleria dovevano garantire un certo comfort ai suoi abitanti, che non poteva dipendere da altro se non dalle risorse naturali che la stessa isola offriva. Per questo motivo i dammusi di Pantelleria sono tutt’oggi considerati bellissimi esempi di architettura ecosostenibile che hanno permesso agli abitanti dell’isola, grazie ad una straordinaria collaborazione tra uomo e natura, di vivere nel migliore dei modi in un territorio sotto certi aspetti inospitale e difficile.
I dammusi di Pantelleria s’inseriscono alla perfezione nel paesaggio, caratterizzato dai terrazzamenti che servono e soprattutto servivano in passato per facilitare le pratiche agricole su terreni collinari e scoscesi, e inoltre delimitano i confini delle piccole proprietà in cui è suddiviso il territorio, dalla cui trama intricata sorge poi il dammuso, che era realizzato con le stesse pietre ricavate dalla bonifica dei terreni per la formazione dei terrazzamenti.
Le cupole e le loro funzioni all’interno dell’architettura del dammuso
Una delle caratteristiche architettoniche principali dei dammusi è rappresentata dai tetti a cupola estradossata, il numero delle quali denuncia esternamente la quantità esatta delle stanze di cui è composto il dammuso. La copertura a cupola, spessa di solito 35 - 40 cm, è realizzata in pietra coperta da uno strato di terra, su cui viene steso un impasto di pomice vulcanica come isolante, e uno strato di tufo rosso e latte di calce, come impermealizzante.
Il tetto a forma di cupola assolve tre funzioni principali: l’ampia superficie esposta ai raggi solari, infatti, garantisce che all’interno degli ambienti non vi sia traccia di umidità; la stessa superfice esposta al sole veniva utilizzata esternamente per l’essiccazione dei prodotti agricoli locali come uvetta, fichi e pomodori. Inoltre i fianchi rialzati della cupola consentono di far confluire l’acqua piovana attraverso un canale aperto, detto "cannalata", che la dirige all’interno di una cisterna (la "jisterna"), dove si conserva la preziosa riserva di acqua.
La cisterna presenta di solito, oltre all’apertura superiore che permetteva di prelevare l’acqua piovana raccolta, un’altra apertura laterale, che serviva per entrare all’interno della cisterna per la pulitura, oltre che per creare un ricircolo d’aria che manteneva l’acqua fresca ed ossigenata. Non è raro che le cisterne dei dammusi siano di origine punica (ovvero costruite in principio in un periodo che va dall’IX secolo a.C. all’epoca romana).
Protezione dal vento e giardini
Essendo l’isola di Pantelleria soggetta a venti molto forti, i dammusi che sono stati costruiti in particolari aree molto esposte, hanno aperture rivolte verso un’unica direzione, mentre le altre facciate dell’edificio vengono lasciate cieche, per proteggere gli interni dal vento. La porta, disposta generalmente verso sud, è spesso fiancheggiata da due piccole finestre di dimensione 40x50 cm (che di solito sono le uniche della casa), in modo da sfruttare al meglio il calore e la luce negli interni.
Un altro elemento architettonico presente nel complesso dei dammusi è il giardino (u jardinu): i giardini sono solide costrizioni a secco edificate su pianta circolare, con muri che possono arrivare sino a tre metri di altezza, che avvolgevano uno o più alberi per ripararli dai forti venti marini. Gli alberi che di solito venivano riparati dal giardino erano alberi di agrumi e da frutta, palme da dattero e alberi di ulivo.
Il dammuso è un insieme di elementi architettonici particolari, che non sono stati nominati nell’ambito di questo articolo perché qui si sono solo voluti evidenziare alcuni aspetti sostenibili di una costruzione tradizionale, semplice ma efficace, che utilizza al meglio il materiale locale a disposizione, per creare degli esempi architettonici a cui forse dovremmo guardare più spesso oggi per le nuove costruzioni.