Lo studio di architettura 3xn ha deciso di trasferirsi in una dimora del tutto particolare: i vecchi hangar per le barche, sul canale di Copenaghen. Le grandi dimensioni delle strutture ha permesso ai progettisti di ospitare nel medesimo locale tutti i suoi collaboratori, fino a 150 persone, che nella vecchia sede dello studio, nel quartiere del centro storico di Copenaghen, Christianshavn, erano stati distribuiti in tre piani di un palazzo. L’ufficio galleggiante, di 2000 mq, nella zona di Holmen, permette di interagire simultaneamente tra i diversi componenti dello studio: sullo stesso livello, è possibile concentrare tutte le attività, tenendo monitorato lo sviluppo del progetto, creando una sezione per la fabbricazione di modelli e plastici.
L'UFFICIO GALLEGGIANTE IN LEGNO, CANNE E PAGLIA
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Lo storico capannone risale al 1800 e fu edificato per alloggiare e riparare imbarcazioni militari. Il piano della struttura degrada verso il canale, progettato perché le navi potessero agevolmente scivolare sul pelo dell’acqua. La facciata orientale, verso il canale è stata schermata attraverso grandi vetrate e porte che, insieme ai lucernari permettono l’ingresso della luce naturale nell’ambiente.
La conservazione dell’edificio esterno, vincolato, ha permesso di mantenere un carattere originario. All’interno sono stati rimossi i divisori per realizzare la grande sala lavoro. Sono state create delle sale conferenza in vetro, “delle scatole dentro la scatola”, in modo che fosse possibile fare riunioni senza fermare il “flusso di lavoro” con barriere materiche più schermanti. Gli interni, che mostrano la struttura in legno, pareti bianche, scrivanie bianche e vetro, rivendicano il vero focus dell’ambiente: fotografie, rendering e modelli, il “prodotto” dello studio.
Kim Herforth Nielsen, il fondatore di 3XN, ritiene che tutti, dai progettisti fondatori fino all’ultimo degli stagisti, siano portatori di idee preziose per migliorare i progetti che escono dal suo studio e che ambiscono a migliorare la vita della società. Per questo ha voluto fortemente questo trasferimento, impegnandosi in un progetto open space che facilitasse la comunicazione; ha poi diviso i collaboratori in squadre, in modo che si creassero delle micro aree di lavoro. Tutti possono vedere tutti ed essere ispirati da ciò che stanno facendo gli altri. Stravolgendo la cultura gerarchica del lavoro a cui siamo abituati, tutti i partner che dirigono lo studio si siedono insieme al personale, condividendo le decisioni e i progetti. Ad oggi ci sono 80 persone che, ogni giorno, progettano, disegnano e comunicano. Uno spazio così flessibile ne può ospitare altrettante.
Che dire..che invidia!