Un piccolo padiglione temporaneo in pallet nel cuore della Maremma Toscana. Una struttura composta da materiali di recupero e realizzata nell’ambito del recupero dell’aerea verde della piscina estiva del piccolo comune di Gavorrano, abbandonata a sé stessa da molti anni.
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Il team di progetto, composto da tre giovani architetti, Stefano Prinzivalli, Giuseppe Lamanna e Lenny Valentino Schiaretti, ha progettato e realizzato la struttura con pallet in legno e tubi di carpenteria metallica provenienti da materiale esclusivamente di recupero, seguendo una filosofia basata sulla reversibilità del gesto architettonico, sul contenimento dei costi e sul minimo impatto sul territorio.
Il progetto del padiglione in pallet
Il chiosco ha una superficie di circa 20 mq, accoglie il bar, compreso un piccolo magazzino e il punto informazioni per i clienti della piscina ed è appoggiato al terreno, con opere che non comportano modifiche morfologiche all’area. I pallet in legno, con funzione di tamponamento ed ancorati alla struttura portante in acciaio, garantiscono velocità di costruzione e facilità nell’installazione degli impianti, grazie agli ampi spazi cavi presenti all’interno dei singoli elementi. Inoltre collaborano alla stabilità del padiglione senza appesantire eccessivamente la struttura portante.
Un processo progettuale studiato appositamente per rigenerare e valorizzare un'area di importanza strategica per il territorio del piccolo comune, garantendone in futuro il riuso dei materiali e non intaccando minimamente il territorio, essendo un processo costruttivo completamente reversibile.
Una delle poche strutture realmente temporanee in Italia costruita esclusivamente con materiali di recupero e la partecipazione attiva di aziende locali in una logica di economia tanto sostenibile quanto solidale.
Un piccolo ma significativo intervento che ha soddisfatto in pieno gli obiettivi di progetto e può essere da esempio per quelle situazioni nelle quali è necessario mantenere bassi i costi di ideazione e costruzione, dove è richiesta flessibilità e temporaneità del manufatto e c’è la sensibilità di guardare ai luoghi intorno a noi con occhi differenti.