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Giardini in movimento. Il “Terzo paesaggio” di Gilles Clément

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Il termine “giardino in movimento” viene introdotto dal paesaggista francese Gilles Clément, il quale dopo aver messo in pratica i suoi studi nel territorio della Vallé in Francia, rivoluziona l’idea classica di giardino, ponendo l’attenzione sulla “friche”, ovvero l’incolto.

Inizia così una lunga ricerca sui suoli incolti collocati ai margini delle strade, nelle zone abbandonate o dismesse, dove la natura si riappropria dello spazio costruito in degrado.

Gilles Clément classifica questi residui come “Terzo paesaggio” e rivoluziona il nostro modo di pensare il giardino tradizionale, lasciando che esso viva senza grande intervento umano. In questo modo non modifica soltanto l’idea di pensare il giardino ma la concezione di estetica dello stesso.

In copertina: i giardini del Parc Citroen a Parigi.

I 6 GIARDINI PIÙ BELLI DEL MONDO

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Partendo dal concetto di friche, Gilles Clément progetta differenti parchi caratterizzati da una ricca biodiversità e senza particolare intervento umano, che lui definisce giardini “in movimento”.

Alcuni dei suoi progetti rappresentano al meglio questo concetto.

Parco André Citroen - Parigi

Il parco André Citroen realizzato a Parigi nell’area dell’ex fabbrica Citroen, rappresenta il primo esemplare di giardino in movimento. Come tale si presenta come un luogo insolito, percepito come spazio di libertà e vissuto come tale, le cui regole d’uso sono ancora sconosciute. Nascono allo stesso tempo critiche o rifiuti, in quanto esso risponde alla domanda implicita di un mondo che aspira a ritrovare nella natura una parte importante della sua esistenza. Prima dell’apertura al pubblico del giardino, il ruolo del giardiniere è ancora più importante che in qualsiasi altro sistema tradizionale.

Il giardino in movimento del Parc André Citroen al momento della realizzazione non era una friche matura, per questo motivo sono dovuti passare alcuni anni per poterla ricostruire. Per raggiungere il livello dell’incolto spinoso, sono state piantate legnose sparse, rosai e schermi di bambù destinati a definire schemi di organizzazione riconoscibili in tutte le stagioni. Sono stati creati anche spazi in scala ridotta che giocano da intermedi tra il grande vuoto centrale e i giardini seriali. La struttura del giardino è notevolmente fluida, ad eccezione di alcune specie vegetali basse che rimangono elementi fissi, come gli agrifogli, che aiutano maggiormente a leggere il movimento delle altre specie attorno.

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Parco Henri Matisse - Lille

Il parco Henri Matisse, creato nel 1995 da Gilles Clément, si colloca sulle antiche fortificazioni delle cittadella di Vauban, a Lille. Il parco è costituito da un ampio spazio verde al cui centro è situata un’isola di terra, denominata Ile de Derborence. Questo spazio rappresenta una frontiera tra l’antica Lille e il quartiere nuovo. Gilles Clément realizza quest’isola con i materiali di scarto provenienti dagli scavi per la costruzione della nuova stazione TGV.

Questo giardino, concepito secondo il principio di giardino in movimento e sviluppato su 2500 mq si eleva di sette metri, diventa un luogo inaccessibile in cui la natura può esprimersi in maniera incontrollata.

Il parco è arricchito da quattro radure con differenti tematiche in cui è presente una ricca biodiversità, grazie al non intervento da parte del giardiniere.

caption: Ile de Derborence

caption: Parco Henri Matisse, www.lille.fr

Giardino Mandala - Torino

Il giardino Mandala, progettato da Gilles Clément per il tetto pensile del PAV (Parco Arte Vivente) di Torino, si estende su di un’area di 500 mq e riprende in modo ideale la struttura di un mandala. L’idea che si vuole trasmettere, come ripreso dai giardini mandala realizzati con sabbia e pigmenti, è il senso di delicatezza e semipermanenza.

La scelta di realizzare un giardino in movimento è stata una conseguenza alle trasformazioni subite dal luogo nel tempo. Dopo un lungo periodo di abbandono infatti la natura si era impossessata di questo spazio trasformandolo in un terzo paesaggio, ovvero in uno spazio incolto.

Gilles Clément realizza questo giardino con la sfida di selezionare una varietà di specie vegetali che possano sopravvivere anche in terreni aridi, come si presenta il suolo su cui lavora.

In questo caso l’intervento umano è minimo e predilige la biodiversità, rispetto ai tradizionali giardini, in cui il giardiniere interviene selezionando le specie.

Nel parco sono anche presenti due lastre di cemento incise che fanno entrambe riferimento al concetto di riciclaggio costante; modello di vita che la natura ci mostra e verso il quale la società potrebbe idealmente dirigersi.

caption: © PAV – Turin


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